L’uva bianca del Piemonte

     L’anno scorso, il vino e l’Italia mi hanno chiamato. Il vino era l’obiettivo principale, la mia passione, ed è per questo che posso lavorare per ore senza stancarmi mai.  La mia curiosità era grande, non solo per i vini meno conosciuti del Piemonte (la regione vinicola che adoro), ma anche per l’opportunità di recuperare la cultura e la lingua italiana che si stavano perdendo nella mia famiglia e di contribuire al vino italiano in qualche modo.

     Avevo già fissato un incontro con Gian Luigi Orsolani, anche senza saper dire una parola in italiano. Sarebbe stato un disastro… Ma, fortunatamente per me, parlava inglese. Avremmo lavorato insieme e questo per me è stato qualcosa di straordinario. Oltre a Gian Luigi, ho avuto anche l’onore di conoscere suo padre, Francesco, un uomo la cui passione per il vino gli ha permesso di lavorare in tutti questi anni.

     La Cantina Orsolani esiste fin dal 1894, è un modello di riferimento per i vini prodotti con uva Erbaluce, una varietà bianca autoctona di origine greca. È un’azienda vinicola molto riconosciuta in Italia.

     La cosa più sorprendente e significativa è stata quella di scoprire il potenziale che questa regione chiamata Erbaluce di Caluso possiede, soprattutto considerando l’uva Erbaluce. Oltre alla versatilità del vitigno, con cui è possibile fare vari tipi di vino, perfino un metodo di essiccazione delle uve con la presenza di muffe nobili, ci sono alcuni forti indicatori di qualità nei vini dell’Orsolani. Alcuni di loro sono grande acidità, frutta, complessità, persistenza, intensità, aromi terziari integrati, equilibrio, straordinario potenziale di guardia e anche la presenza di tannini, che mi ha fatto fare in modo che ero nel posto giusto. Ci vuole un po’ di tempo per capire la loro personalità, ma questo è anche il motivo che rende i vini interessanti.

     Questo è il vino bianco secco La RUSTIA dell’Azienda Agricola Orsolani, così denominato, perché l’uva viene fatta “arrostire” al sole.  Abbiamo confrontato il La RUSTIA del 2005 con quello del 2017. Il La RUSTIA del 2005 è ancora fresco ed emana note di frutta secca e miele, una cosa impressionante. Questo vino si abbina molto bene con tipi di pesce più grassi come il salmone

Confronto tra la RUSTIA 2005 e 2017

     Oltre all’intero profilo aromatico dell’annata 2017 (fiori bianchi, camomilla e salvia, limone, mandarino, scorza di agrumi, pera, mela, sassi e mandorle), con il tempo la salvia e i fiori si integrano con le note di frutta secca come l’albicocca e le note di mandorle ne sono risaltate

     I vigneti sono coltivati a pergola. “È come costruire una casa”, mi ha detto Gian Luigi.  Sorgono su un terreno che si è creato in epoca glaciale, acido, sabbioso e roccioso, che conferisce un’alta mineralità ai vini. Inoltre, sono pochi gli interventi di manutenzione nei vigneti e l’uso di prodotti enologici è limitato. Cercano anche di ridurre al massimo l’impatto ambientale della loro attività, avendo vinto premi Ecofriendly, il più recente nel 2018 assegnato dalla Guida ViniBuoni. 

     Il secondo vino da sinistra verso destra è il Passito, che può invecchiare per un secolo. La buccia spessa dell’uva permette al vino di essere realizzato con uve che sono state essiccate naturalmente su graticci, concentrando aromi e sapori. Data l’elevata acidità del vitigno, questi vini dolci sono estremamente complessi ed equilibrati, perfetti con formaggi come il formaggio blu.

     Da sinistra verso destra potete vedere: il rosso Canavese, il Passito, il La RUSTIA 2005 e Il La RUSTIA 2017.

Da sinistra verso destra potete vedere: il rosso Canavese, il Passito, il La RUSTIA 2005 e Il La RUSTIA 2017.

     L’ Azienda Vinicola Orsolani fu pioniera nella produzione dello spumante 100% Erbaluce, realizzato con il metodo classico dal 1968. Questo metodo permette ai lieviti di rimanere in contatto più a lungo con il vino, dando aromi e sapori di pane e brioche e una migliore consistenza al vino. Una differenza tra questi due è la complessità.

     Lo spumante di sinistra viene invecchiato per almeno 36 mesi mentre quello di destra per più di 60 mesi. Sono rinfrescanti, salini, soleggiati e aromatici, qualità che mi hanno trasportato, per un breve momento, alle spiagge del mio Brasile.

     Ulteriori informazioni su  http://www.Orsolani.com

 

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